Flauto barocco e classico

 

Conversazione con il flautista Mario Lacchini dell’Ensemble Festeggio Armonico di Milano

 

Quali sono le prime testimonianze del flauto traverso barocco e quali le sue caratteristiche?

 

Il flauto traverso rinascimentale, strumento in uso prima dell'invenzione del traverso barocco, era costituito da un tubo cilindrico in legno, unico o divisibile in due parti. Presentava 6 fori per le dita ed era costruito in tre taglie differenti: soprano, contralto/tenore e basso.

Il flauto traverso barocco, o flauto a una chiave, apparve intorno al 1680. Lo strumento non fu probabilmente il frutto delle ricerche di un unico costruttore, ma il risultato di una somma di esperimenti.

Queste sperimentazioni, che produssero nel medesimo periodo l'oboe, il fagotto e il flauto dolce barocco, coinvolsero costruttori e musicisti attivi a Parigi, presso la corte di Luigi XIV. Sono legate a questo ambiente le prime musiche, le prime riproduzioni iconografiche e il primo metodo per lo strumento.

Lully utilizzò per la prima volta il traverso nel balletto “Le Triomphe de l'Amour” (1681). La prima immagine dello strumento si trova sul frontespizio dei “Pièces en trio” (1692) di Marais.

Le caratteristiche del primo tipo di flauto barocco, il cosiddetto  flauto “Hotteterre” (dal nome della famiglia di celebri costruttori, compositori ed esecutori), rimasero invariate per circa trent'anni, dal 1680 al 1710.

Lo strumento è diviso in tre parti, testata, corpo e piede; ha una cameratura interna cilindrica nella testata e conica nel corpo e nel piede; è tagliato in re, come il tenore rinascimentale da cui deriva; ha sette fori per le dita l'ultimo dei quali è controllato da una chiave chiusa; i legni utilizzati per la costruzione sono il bosso o l'ebano.

 

Quale è stato il periodo di maggior diffusione dello strumento?

 

Dalla corte di Parigi il nuovo flauto si diffuse ben presto in molti paesi europei, dove strumentisti e costruttori trovarono impiego presso importanti corti.

Il periodo che va dal 1720 al 1760 è quello di maggior successo del flauto. Si affermano i primi solisti importanti e il repertorio si arricchisce.

Intorno al 1720 il corpo centrale viene diviso in due parti, una parte su cui agisce la mano sinistra e una per la mano destra. Questa innovazione facilitava interventi interni per correggere l'intonazione. ma in particolare offriva la possibilità di variare il diapason dello strumento. Il flauto venne dotato di corpi di ricambio per la mano sinistra (da 3 a 5) visto che all'epoca il diapason mutava secondo i luoghi e le occasioni.

Sempre per correggere il diapason il tappo che chiude la testata fu ancorato ad una vite d'avorio, che ne regolava la posizione.

Nel 1752 Johann Joachim Quantz, flautista attivo presso la corte di Federico II di Prussia, pubblicò il suo celebre trattato sullo strumento, indispensabile punto di riferimento per la conoscenza della prassi esecutiva del periodo barocco.

 

E siamo alle soglie del periodo classico.

 

A partire dal 1750, inizialmente a Londra, e successivamente in Germania, si iniziano ad introdurre chiavi che chiudono fori laterali, per uniformare la sonorità dello strumento.

L' uniformità , insieme al maggior volume sonoro, rappresentano due elementi del nuovo stile musicale.

Bisogna però dire che il flauto a una chiave continua ad essere prodotto ed utilizzato fino alla fine del Settecento da moltissimi professionisti.

Anche se tra i due modelli non vi è una contrapposizione sostanziale, il flauto classico presenta alcune novità rispetto allo strumento propriamente barocco. Il canneggio interno è più sottile, per facilitare l'emissione delle note più acute; il foro dell'imboccatura è più ampio e di forma ovale, per rendere più potente e brillante il suono; infine abbiamo l'introduzione delle chiavi per ottenere una maggior uniformità timbrica e sonora.

 

Quali tappe segnano il seguito della storia del flauto?

 

La fine del periodo classico viene in genere fatta coincidere con la data di morte di Beethoven, il 1827. Pochi anni dopo, nel 1731, Theobald Boehm inizia la sua opera di innovazione che porterà alla definizione del flauto moderno. Viene progettato uno strumento con una foratura omogenea,con fori di diametro uniforme, disposti a scalare lungo il tubo, controllati da una meccanica completa.

L'uniformità del suono si associa alla progressiva affermazione del temperamento equabile, legato anche alla grande diffusione del pianoforte.

Lo strumento della famiglia dei legni cambia pelle; inizia la costruzione in metallo, materiale che permette un suono più potente.

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